Abbiamo idea di quanto potrebbe costare un attacco informatico ad una micro o piccola impresa?
In un contesto economico in cui digitalizzazione e connettività sono diventate essenziali anche per le realtà più piccole (tipicamente i nostri associati), la sicurezza informatica non può più essere considerata un lusso da grandi aziende.
Le micro, piccole e medie imprese – sono oggi tra i bersagli preferiti del cybercrimine, in particolare attraverso attacchi ransomware, ovvero malware che bloccano i dati aziendali chiedendo un riscatto per sbloccarli o, nei casi peggiori, minacciano la diffusione di informazioni sensibili.
Ma qual è l’impatto reale di un attacco informatico su un’azienda da 1 a 30 dipendenti?
Quanto costa, davvero, un incidente informatico a una microimpresa di quartiere o a una PMI con sedi sul territorio?
Valutiamo alcune casistiche tipo: una Palestra, una Macelleria, un Bar, un Negozio o una Piccola Azienda.
Attraverso una serie di simulazioni realistiche, abbiamo analizzato l’impatto di un attacco ransomware su diverse realtà concrete:
· Una palestra con 2 sedi e sistemi smart per accesso e monitoraggio.
· Una macelleria con gestionale e 1 PC collegato a Internet.
· Un bar in centro con social, QR code e smartphone aziendali.
· Un’azienda strutturata con trenta dipendenti, server in sede, una seconda sede operativa e utilizzo di servizi cloud.
Queste simulazioni mostrano chiaramente che nessuna azienda è troppo piccola per essere attaccata e che l’impatto può essere pesante, tanto sul piano economico quanto su quello reputazionale.
Quali sono le principali voci di costo di un attacco ransomware?
Un attacco ransomware può impattare su più fronti contemporaneamente.
· Ecco le voci principali da considerare:
· Fermo operativo: giornate di inattività, mancato servizio ai clienti, impossibilità di fatturare
· Assistenza tecnica: intervento urgente per contenere l’attacco, ripristinare dati e sistemi
· Ripristino gestionale/sistemi: reinstallazioni, recupero dati, riconfigurazioni
· Danno reputazionale: perdita di fiducia, recensioni negative, abbandono clienti
· Possibili sanzioni GDPR: se vengono esfiltrati dati personali (anagrafici, sanitari, fiscali
· Investimenti da effettuare post-attacco: firewall, backup automatici, autenticazione forte, formazione
· Riscatto (non raccomandato): ossia il pagamento richiesto dai criminali per lo sblocco dei dati
Ma a conti fatti quanto può costare un attacco? Ecco alcune stime realistiche:
Palestra con doppia sede – Fatturato €250.000
Costo stimato: €3.500 – €15.000
Impatto: 1–2 giorni di fermo, blocco accessi RFID/app, perdita clienti
Voce di costo |
Importo stimato (€) |
Note |
Fermo attività (1–2 giorni) |
500 – 1.200 |
Difficoltà nella gestione di accessi e clienti |
Assistenza tecnica |
800 – 1.500 |
Rimozione ransomware, recupero funzionalità |
Ripristino gestionale |
600 – 1.200 |
Reinstallazione gestionale e ripristino dati clienti |
Disservizi accesso (RFID/app) |
300 – 700 |
Accesso manuale, gestione via lista |
Privacy/GDPR (se dati fitness inclusi) |
0 – 7.500 |
Solo se esfiltrazione/sanzione per mancanza protezione dati |
Danno reputazionale locale |
300 – 1.000 |
Reclami, recensioni negative sui social |
Prevenzione post-attacco |
1.000 – 2.000 |
Backup automatici, Wi-Fi sicuro, antivirus, MFA social/app |
Macelleria locale – Fatturato €300.000
Costo stimato: €4.000 – €10.000
Impatto: blocco gestionale, rischio fiscale, costi di ripristino
Voce di costo |
Importo stimato (€) |
Note |
Fermo operativo (1–2 giorni) |
500 – 1.500 |
Difficoltà nella gestione degli ordini, vendite manuali |
Assistenza tecnica e bonifica |
1.000 – 2.000 |
Intervento urgente su PC, rimozione malware, reinstallazioni |
Ripristino dati/gestionale |
500 – 1.000 |
Reinstallazione e recupero manuale dati da documentazione cartacea |
Comunicazione clienti/fiscale |
300 – 800 |
Potenziale notifica per documenti non emessi |
Riscatto (se pagato) |
1.000 – 3.000 |
Pagamento per sblocco dati, non consigliato |
Prevenzione futura |
800 – 1.500 |
Antivirus, backup automatico esterno o cloud, firewall base |
Bar digitale – Fatturato €91.000
Costo stimato: €2.000 – €6.000
Impatto: social bloccati, QR code compromessi, perdita contatti clienti
Voce di costo |
Importo stimato (€) |
Note |
Fermo operativo (1 giorno) |
300 – 600 |
Difficoltà di gestione ordini, scontrini, menu QR |
Blocco account WhatsApp/social |
500 – 1.000 |
Difficoltà nel gestire prenotazioni e clienti |
Assistenza tecnica |
500 – 1.000 |
Ripristino registratore, smartphone, rete Wi-Fi |
Ripristino credenziali/app |
200 – 500 |
Reimpostazione accessi, pagine, sistemi |
Sanzioni (es. no scontrini o GDPR) |
0 – 2.000 |
Se il registratore si blocca o si perdono dati di contatto |
Investimenti post-attacco |
300 – 800 |
Router sicuro, backup WhatsApp, password sicure |
Srl con 30 dipendenti – Fatturato €1.000.000
Costo stimato: €56.000 – €158.000
Impatto: blocco servizi VPN, cloud, file server, eventuali sanzioni GDPR
Voce di costo |
Importo stimato (€) |
Note |
Fermo operativo (2–3 giorni) |
15.000 – 40.000 |
Dipendenti inattivi, impossibilità di lavorare da entrambe le sedi |
Assistenza tecnica e forense |
10.000 – 20.000 |
Isolamento, indagini, ripristino sistemi interni |
Ripristino sistemi e client |
8.000 – 15.000 |
Server, postazioni locali, ripristino VPN |
Comunicazione e GDPR |
3.000 – 6.000 |
Notifica a clienti o autorità se dati coinvolti |
Sanzioni GDPR |
0 – 20.000 |
In caso di esfiltrazione dati sensibili e gestione non conforme |
Danno reputazionale |
5.000 – 15.000 |
Disservizi comunicati a clienti/partner |
Prevenzione post-attacco |
5.000 – 12.000 |
Segmentazione, MFA, backup air-gapped, EDR |
Riscatto (eventuale) |
10.000 – 30.000 |
Non raccomandato, ma ipotizzabile in caso di attacco mirato |
Perché le MPMI sono bersagli così frequenti?
Le micro e piccole imprese spesso:
· Non hanno un responsabile IT interno.
· Non effettuano backup regolari o testati.
· Condividono dispositivi e reti tra uso personale e aziendale.
· Utilizzano password semplici e non cambiano le credenziali di default.
· Non sono consapevoli degli obblighi del GDPR in caso di data breach.
· I cybercriminali sanno che un attacco ben congegnato può bloccare tutto, e che anche una richiesta di riscatto “modesta” (es. €2.000–€10.000) può essere più veloce da pagare che affrontare il ripristino.
Come prevenire un attacco: buone pratiche per MPMI
· Anche senza grandi budget, le microimprese possono adottare misure efficaci e concrete:
· Backup automatici in cloud o su disco esterno.
· Antivirus commerciale e aggiornato su tutti i dispositivi.
· Separazione tra rete Wi-Fi clienti e staff.
· Autenticazione a due fattori (2FA) su account e gestionali.
· Formazione di base a titolari e collaboratori.
· Checklist di sicurezza e piano di emergenza stampato in sede.
Conclusione
La sicurezza informatica non è una questione da “grandi aziende”. Un attacco ransomware può bloccare l’operatività anche di una piccola palestra, bar o studio professionale per giorni, con danni economici e reputazionali spesso devastanti.
Investire poche centinaia di euro all’anno in prevenzione può salvare decine di migliaia di euro in danni.
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