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Pillole di sicurezza informatica

Pubblicato il: 14 Maggio 2025

Pillole di sicurezza informatica

Abbiamo idea di quanto potrebbe costare un attacco informatico ad una micro o piccola impresa?

In un contesto economico in cui digitalizzazione e connettività sono diventate essenziali anche per le realtà più piccole (tipicamente i nostri associati), la sicurezza informatica non può più essere considerata un lusso da grandi aziende.

Le micro, piccole e medie imprese – sono oggi tra i bersagli preferiti del cybercrimine, in particolare attraverso attacchi ransomware, ovvero malware che bloccano i dati aziendali chiedendo un riscatto per sbloccarli o, nei casi peggiori, minacciano la diffusione di informazioni sensibili.

 

Ma qual è l’impatto reale di un attacco informatico su un’azienda da 1 a 30 dipendenti?

Quanto costa, davvero, un incidente informatico a una microimpresa di quartiere o a una PMI con sedi sul territorio?

Valutiamo alcune casistiche tipo: una Palestra, una Macelleria, un Bar, un Negozio o una Piccola Azienda.

Attraverso una serie di simulazioni realistiche, abbiamo analizzato l’impatto di un attacco ransomware su diverse realtà concrete:

·       Una palestra con 2 sedi e sistemi smart per accesso e monitoraggio.

·       Una macelleria con gestionale e 1 PC collegato a Internet.

·       Un bar in centro con social, QR code e smartphone aziendali.

·       Un’azienda strutturata con trenta dipendenti, server in sede, una seconda sede operativa e utilizzo di servizi cloud.

Queste simulazioni mostrano chiaramente che nessuna azienda è troppo piccola per essere attaccata e che l’impatto può essere pesante, tanto sul piano economico quanto su quello reputazionale.

 

Quali sono le principali voci di costo di un attacco ransomware?

Un attacco ransomware può impattare su più fronti contemporaneamente.

·       Ecco le voci principali da considerare:

·       Fermo operativo: giornate di inattività, mancato servizio ai clienti, impossibilità di fatturare

·       Assistenza tecnica: intervento urgente per contenere l’attacco, ripristinare dati e sistemi

·       Ripristino gestionale/sistemi: reinstallazioni, recupero dati, riconfigurazioni

·       Danno reputazionale: perdita di fiducia, recensioni negative, abbandono clienti

·       Possibili sanzioni GDPR:  se vengono esfiltrati dati personali (anagrafici, sanitari, fiscali

·       Investimenti da effettuare post-attacco: firewall, backup automatici, autenticazione forte, formazione

·       Riscatto (non raccomandato):  ossia il pagamento richiesto dai criminali per lo sblocco dei dati

 

Ma a conti fatti quanto può costare un attacco? Ecco alcune stime realistiche:

Palestra con doppia sede – Fatturato €250.000

Costo stimato: €3.500 – €15.000

Impatto: 1–2 giorni di fermo, blocco accessi RFID/app, perdita clienti

 

Voce di costo

Importo stimato (€)

Note

Fermo attività (1–2 giorni)

500 – 1.200

Difficoltà nella gestione di accessi e clienti

Assistenza tecnica

800 – 1.500

Rimozione ransomware, recupero funzionalità

Ripristino gestionale

600 – 1.200

Reinstallazione gestionale e ripristino dati clienti

Disservizi accesso (RFID/app)

300 – 700

Accesso manuale, gestione via lista

Privacy/GDPR (se dati fitness inclusi)

0 – 7.500

Solo se esfiltrazione/sanzione per mancanza protezione dati

Danno reputazionale locale

300 – 1.000

Reclami, recensioni negative sui social

Prevenzione post-attacco

1.000 – 2.000

Backup automatici, Wi-Fi sicuro, antivirus, MFA social/app

 

 

Macelleria locale – Fatturato €300.000

Costo stimato: €4.000 – €10.000

Impatto: blocco gestionale, rischio fiscale, costi di ripristino

 

Voce di costo

Importo stimato (€)

Note

Fermo operativo (1–2 giorni)

500 – 1.500

Difficoltà nella gestione degli ordini, vendite manuali

Assistenza tecnica e bonifica

1.000 – 2.000

Intervento urgente su PC, rimozione malware, reinstallazioni

Ripristino dati/gestionale

500 – 1.000

Reinstallazione e recupero manuale dati da documentazione cartacea

Comunicazione clienti/fiscale

300 – 800

Potenziale notifica per documenti non emessi

Riscatto (se pagato)

1.000 – 3.000

Pagamento per sblocco dati, non consigliato

Prevenzione futura

800 – 1.500

Antivirus, backup automatico esterno o cloud, firewall base

 

 

Bar digitale – Fatturato €91.000

Costo stimato: €2.000 – €6.000

Impatto: social bloccati, QR code compromessi, perdita contatti clienti

 

Voce di costo

Importo stimato (€)

Note

Fermo operativo (1 giorno)

300 – 600

Difficoltà di gestione ordini, scontrini, menu QR

Blocco account WhatsApp/social

500 – 1.000

Difficoltà nel gestire prenotazioni e clienti

Assistenza tecnica

500 – 1.000

Ripristino registratore, smartphone, rete Wi-Fi

Ripristino credenziali/app

200 – 500

Reimpostazione accessi, pagine, sistemi

Sanzioni (es. no scontrini o GDPR)

0 – 2.000

Se il registratore si blocca o si perdono dati di contatto

Investimenti post-attacco

300 – 800

Router sicuro, backup WhatsApp, password sicure

 

 

Srl con 30 dipendenti – Fatturato €1.000.000

Costo stimato: €56.000 – €158.000

Impatto: blocco servizi VPN, cloud, file server, eventuali sanzioni GDPR

 

Voce di costo

Importo stimato (€)

Note

Fermo operativo (2–3 giorni)

15.000 – 40.000

Dipendenti inattivi, impossibilità di lavorare da entrambe le sedi

Assistenza tecnica e forense

10.000 – 20.000

Isolamento, indagini, ripristino sistemi interni

Ripristino sistemi e client

8.000 – 15.000

Server, postazioni locali, ripristino VPN

Comunicazione e GDPR

3.000 – 6.000

Notifica a clienti o autorità se dati coinvolti

Sanzioni GDPR

0 – 20.000

In caso di esfiltrazione dati sensibili e gestione non conforme

Danno reputazionale

5.000 – 15.000

Disservizi comunicati a clienti/partner

Prevenzione post-attacco

5.000 – 12.000

Segmentazione, MFA, backup air-gapped, EDR

Riscatto (eventuale)

10.000 – 30.000

Non raccomandato, ma ipotizzabile in caso di attacco mirato

 

 

Perché le MPMI sono bersagli così frequenti?

Le micro e piccole imprese spesso:

·       Non hanno un responsabile IT interno.

·       Non effettuano backup regolari o testati.

·       Condividono dispositivi e reti tra uso personale e aziendale.

·       Utilizzano password semplici e non cambiano le credenziali di default.

·       Non sono consapevoli degli obblighi del GDPR in caso di data breach.

·       I cybercriminali sanno che un attacco ben congegnato può bloccare tutto, e che anche una richiesta di riscatto “modesta” (es. €2.000–€10.000) può essere più veloce da pagare che affrontare il ripristino.

 

Come prevenire un attacco: buone pratiche per MPMI

·       Anche senza grandi budget, le microimprese possono adottare misure efficaci e concrete:

·       Backup automatici in cloud o su disco esterno.

·       Antivirus commerciale e aggiornato su tutti i dispositivi.

·       Separazione tra rete Wi-Fi clienti e staff.

·       Autenticazione a due fattori (2FA) su account e gestionali.

·       Formazione di base a titolari e collaboratori.

·       Checklist di sicurezza e piano di emergenza stampato in sede.

 

Conclusione

La sicurezza informatica non è una questione da “grandi aziende”. Un attacco ransomware può bloccare l’operatività anche di una piccola palestra, bar o studio professionale per giorni, con danni economici e reputazionali spesso devastanti.

Investire poche centinaia di euro all’anno in prevenzione può salvare decine di migliaia di euro in danni.

 

 

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