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Pillole di sicurezza informatica

Pubblicato il: 10 Ottobre 2025

Pillole di sicurezza informatica

L'Intelligenza Artificiale: oltre la magia, le sfide per la nostra società

 

I due volti dell'innovazione

L'Intelligenza Artificiale (IA) sta ridefinendo il nostro mondo, promettendo enormi vantaggi in quasi ogni settore, dalla medicina alla produzione. Tuttavia, dietro l'apparente “magia” degli algoritmi intelligenti, si nascondono criticità tecniche, etiche, legali e sociali che non possono essere ignorate. Accanto al potenziale rivoluzionario, emergono rischi concreti che minacciano pilastri fondamentali delle nostre società: l'equità (attraverso la discriminazione), la verità (attraverso la disinformazione) e la libertà (attraverso la sorveglianza).

Questa pillola, diversamente dal solito, si occupa di riflessioni etiche e sociali in relazione ad una tecnologia che sta già sconvolgendo la nostra società.

 

1. Il rischio di una società ingiusta: pregiudizio e discriminazione algoritmica

Uno dei rischi più insidiosi dell'IA è il pregiudizio algoritmico.

Gli algoritmi, infatti, non sono entità neutrali: imparano dai dati storici, che spesso contengono pregiudizi impliciti radicati nella nostra società. Di conseguenza, un sistema di IA può apprendere, replicare e persino amplificare queste distorsioni, portando a decisioni automatizzate ingiuste e discriminatorie.

L'impatto di questo "peccato originale" dei dati si propaga in settori che definiscono le opportunità di vita di una persona:

  • Assunzioni: un algoritmo addestrato su dati storici, in cui certe posizioni erano prevalentemente ricoperte da uomini, potrebbe sistematicamente penalizzare candidate donne o appartenenti a minoranze, perpetuando disuguaglianze esistenti.
  • Accesso al Credito: un sistema IA potrebbe negare prestiti o mutui a individui residenti in determinate aree o appartenenti a specifici gruppi demografici, basandosi non sul merito individuale, ma su correlazioni statistiche distorte presenti nei dati di addestramento.
  • Giustizia: l'impiego dell'IA nella cosiddetta "giustizia predittiva" per valutare il rischio di recidiva di un individuo può portare a sentenze più severe per gruppi già svantaggiati, creando un circolo vizioso di discriminazione.

La gravità di questo rischio è elevatissima, a causa del suo potenziale impatto sulla vita delle persone e della perdita di fiducia nelle istituzioni. I fornitori di IA stanno continuamente migliorando gli algoritmi per ridurre il pregiudizio e la discriminazione però è necessario vigilare sui risultati proposti dai sistemi di IA per verificare l'equità dei modelli.

 

2. La Fabbrica delle Illusioni: disinformazione e deepfake

L'avvento dell'IA generativa ha reso possibile la creazione di deepfake, ovvero "contenuti falsi altamente realistici (testo, immagini, video)" che sono quasi indistinguibili da quelli autentici.

Interessante il contributo di Marco Camisani Calzolari disponibile all’indirizzo https://www.facebook.com/share/v/14HSasebuFw/

L'uso malevolo di questa tecnologia si può dividere in tre aspetti:

  1. disinformazione politica: i deepfake possono essere utilizzati per creare video o audio falsi di leader politici, diffondere notizie inventate e minare la fiducia nei processi democratici, alimentando l'instabilità sociale.
  2. frodi e diffamazione: a livello individuale, questa tecnologia può essere impiegata per creare materiale compromettente allo scopo di diffamare una persona, ricattarla o compiere truffe sofisticate.
  3. erosione della fiducia: questa tecnologia può provocare la progressiva perdita di fiducia pubblica nei media e nelle informazioni. Quando diventa impossibile distinguere il vero dal falso, l'intera società diventa più vulnerabile alla manipolazione.

Per contrastare questo fenomeno, si stanno sviluppando strategie tecniche come l'etichettatura dei contenuti generati e il watermarking digitale (utile a identificare se il contenuto è stato generato da un modello IA).

 

3. Un grande fratello digitale? Sorveglianza e perdita della privacy

Quando l'Intelligenza Artificiale viene combinata con tecnologie come il riconoscimento facciale o l'analisi predittiva, può trasformarsi in un potente strumento di sorveglianza di massa, utilizzato per "controllare i cittadini o i lavoratori" su una scala senza precedenti. Questo scenario mette a rischio alcuni dei nostri diritti più fondamentali.

La tabella seguente illustra come la sorveglianza basata sull'IA possa violare i diritti fondamentali dei cittadini.

 

Diritto Fondamentale

Descrizione del rischio

Libertà individuale

La consapevolezza di essere costantemente osservati e analizzati può portare all'autocensura, limitando la libertà di espressione, di associazione e di movimento.

Privacy e Anonimato

I sistemi di IA sono in grado di trattare enormi quantità di dati sensibili (biometrici, comportamentali, ecc.), violando il "diritto alla riservatezza dei dati personali" e rendendo l'anonimato quasi impossibile.

 

Una gestione non corretta di questi dati sensibili, può inoltre portare a gravi violazioni di normative fondamentali come nel caso del GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati). Se l'IA può controllare dove andiamo e cosa facciamo, può anche avere un impatto profondo su come lavoriamo.

 

4. Il Futuro del lavoro: sostituzione o trasformazione?

L'impatto dell'IA sul mondo del lavoro, è una delle sfide sociali più dibattute. L'automazione intelligente può portare alla disoccupazione tecnologica, poiché molti compiti attualmente svolti da esseri umani, specialmente "ruoli ripetitivi o amministrativi", possono essere eseguiti in modo più efficiente da un algoritmo, un rischio con un impatto sociale potenzialmente devastante.

Tuttavia, il rischio non riguarda solo la perdita di posti di lavoro. La vera sfida è la trasformazione delle competenze richieste. L'impatto dell'IA sul lavoro si traduce in una massiccia necessità di riqualificazione delle competenze professionali, dove molte abilità tradizionali diventano obsolete e ne emergono di nuove. Gestire questa transizione è una sfida sociale enorme che richiede una pianificazione attenta per evitare di lasciare indietro intere fasce della popolazione. Pensiamo all’avvento dell’automobile, agli inizi del 900 e come questo abbia avuto un impatto importante su tutta la filiera di gestione dei trasporti che all’epoca si basava sui cavalli (stalle, maniscalchi, stazioni di posta, persone che pulivano le strade, ecc.).

 

Verso un'IA responsabile e umana

I rischi analizzati—discriminazione, disinformazione, sorveglianza e impatto sul lavoro—disegnano un quadro complesso. La soluzione, tuttavia, non è fermare il progresso tecnologico, ma governarlo con saggezza e responsabilità. Per costruire un futuro in cui l'IA sia al servizio dell'umanità, è necessario implementare strategie efficaci di governo dell’IA.

Le direttrici fondamentali per questo percorso includono:

  • Trasparenza: È essenziale superare il problema della "black box", ovvero l'opacità di molti modelli IA. Dobbiamo essere in grado di capire e spiegare come un algoritmo arriva a una determinata decisione, perché è proprio in questa opacità che si annidano i pregiudizi discriminatori e si perde il controllo sui processi decisionali.
  • Supervisione umana: Il controllo umano deve rimanere centrale. Occorre garantire che una persona sia sempre coinvolta nel processo decisionale per le applicazioni critiche, scongiurando il rischio di sentenze ingiuste o decisioni critiche completamente automatizzate (si veda il caso della donna uccisa dal marito in Spagna, a seguito della errata valutazione dell’algoritmo di IA utilizzato dalla polizia spagnola per valutare il rischio di violenza domestica).
  • Conformità alle regole:  è cruciale stabilire un quadro normativo chiaro. Leggi come l'AI Act europeo sono un passo fondamentale per definire responsabilità, proteggere i diritti dei cittadini e rispondere alla critica assenza di responsabilità chiara, stabilendo chi paga per i danni causati da un algoritmo.

 

La vera sfida, dunque, non è tecnologica, ma squisitamente umana: scegliere di usare questa potente intelligenza per costruire una società più giusta, e non solo per creare macchine più efficienti.

 

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