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La nostra idea di città

Pubblicato il: 15 Aprile 2022

La nostra idea di città

La classe media torni in città

 

Il dibattito aperto dalla Tribuna di Treviso, congiuntamente alle esperienze recenti delle domeniche ecologiche, ha riacceso i riflettori sulla vocazione e sulle prospettive della città: divisa da un centro storico sempre più bello, restaurato, attraente ma precluso ai più per l’elevato livello dei prezzi, e da quartieri sempre più in evoluzione-  e oggi anche - in alcuni casi, già proiettati sugli effetti dei recuperi in corso.

I cambiamenti in atto, di cui è giusto prenderne contezza per trasformali in mosse strategiche, sono essenzialmente cinque che ci impongono di pensare con un nuovo paradigma:

1.    Treviso entra ora in una nuova fase: siamo all’inizio dell’era dei pieni e non più dei vuoti (grandi ex). La città può giocarsi le migliori carte, ha assi importanti da sfoderare: grazie ai bandi, i quartieri dormitorio o con ampie aree di degrado possono diventare aree vive e pulsanti, il recupero di ex Cuor, ex Salsa e le nuove progettualità intorno alla stazione, creeranno dei “pieni” di fondamentale importanza per passare dall’epoca dei grandi “ex” all’epoca dei nuovi “co”: coworking, cohousing, coprogettualità, condivisioni.

2.    Le sinergie pubblico-privato sono essenziali ed il mecenatismo di alcune illustri famiglie trevigiane che hanno scelto di investire, sia in business che in cultura, nei grandi palazzi ed in vasti ex contenitori, è non solo una risorsa, ma un valore collettivo che è giusto riconoscere. Meno ex e più restauri è un bene per tutti;

3.    Il centro di Treviso è diventato un “iper luogo” ricercato da turisti e visitatori nei week-end, adatto al business, allo shopping, alla convivialità più che alla residenzialità stabile e questo richiede di mettere in atto strategie di rivitalizzazione e di coerenza con le politiche abitative: occorre passare dal concetto di residenzialità al concetto di residenti. Al centro delle politiche non devono esserci solo gli immobili, ma anche le persone, le famiglie, i single, le giovani coppie, gli studenti. Come mettere in pratica questo? Con bandi innovativi che superino il concetto di edilizia agevolata o popolare, che portano con sè valenze negative e superate, ma che aprano a nuove soluzioni praticabili dai più, dai giovani, dalla classe media, con mutui garantiti ed incentivi appetibili;

4.    La città, per essere viva e fruibile, deve passare dal 2 al 7 ovvero: non invasa da turisti e visitatori nei 2 giorni del week-end, ma brulicante di persone che vivono e lavorano 7 giorni su 7. E 12 mesi su 12 perché - anche causa Covid - di fatto ora Treviso si sta rinchiudendo nei mesi invernali per riaprirsi in primavera - estate, facendo propria una tendenza che non è nostra, mediterranea, ma Nordeuropea: va cambiata. Come? Con sinergie e adeguate politiche dobbiamo prevenire il rischio della stagionalizzazione, della turisticizzazione (Venezia si è spopolata per fare largo ai turisti), della studentizzazione (città piena solo in epoca di lezioni e vuota in estate), per creare un nuovo modello multifunzionale in cui tutte queste funzioni coesistono e creano, nella reciprocità, valore aggiunto, relazioni proficue, ricchezza, lavoro, coesione sociale, benessere.

5.    Il centro storico deve vivere, sul piano del commercio, una pluralità virtuosa in cui possono coesistere e sostenersi, i marchi storici coi nuovi marchi, il tradizionale con l’innovativo, il vecchio col nuovo, il trevigiano con il globale in un mix che diventa non solo un centro commerciale naturale che non teme alcuna concorrenza, ma diventa un esempio di bellezza e multifunzionalità che restituisce a tutti identità e senso di appartenenza. Per iniziare a fare tutto questo bisogna iniziare a costruire i servizi a supporto del cambiamento: i parcheggi che mancano, i prossimi collegamenti viari (Pedemontana e Terraglio est) che muteranno i flussi per raggiungere la città, le infrastrutture per la mobilità lenta e sostenibile che iniziano a diventare realtà.

 

Il Presidente
Federico Capraro

 

Da La Tribuna di Treviso del 15 Aprile 2022

 

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