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Ripartire dalle città con il PNRR

Pubblicato il: 24 Gennaio 2022

Ripartire dalle città con il PNRR

RIPARTIRE DALLE CITTA’ E DAI NOSTRI BORGHI CON IL PNRR: ECCO PERCHE’ IL 2022 SARA’ L’ANNO DELLA SVOLTA

Se la pandemia è stata - ed è tuttora - il più pesante shock economico globale degli ultimi 100 anni, il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) potrebbe essere il più potente strumento di ripartenza mai attuato in Europa dal Dopoguerra. Dietro a questa “sigla”, che ci sembra ancora un logo sulla carta di cui tutti parlano, non ci sono solo risorse finanziarie, ma riorganizzazioni, metodi e progettualità che, se ben compresi, attuati e ottimizzati, potranno lasciare il segno anche tra le nostre piccole imprese e sulle nostre città, paesi quartieri e piccoli borghi. E l’anno che è appena iniziato potrà essere l’anno della “svolta”. 

Per almeno tre motivi: il PNRR ci insegnerà a cambiare e forse cambierà alcune storiche criticità del nostro paese. Il primo: le nuove progettualità hanno già spinto verso le aggregazioni tra Comuni, imprimendo un nuovo approccio, innovativo e meritocratico alla Pubblica Amministrazione (più veloce di noi Associazioni nell’interpretare il cambiamento). Il secondo: la partecipazione ai bandi ha innescato un meccanismo di competitività tra territori e piccoli borghi che si può considerare virtuoso perché, nel momento in cui fa emergere priorità e caratterizzazioni locali, si può considerare non solo virtuoso, ma anche vincente e coinvolgente. Il terzo, più concreto: perché, nel porre la rigenerazione urbana come un ambito cui destinare forti investimenti, riconosce l’importanza delle città, dei paesi, dei piccoli borghi come motori fondamentali per le nostre imprese, indispensabili per la ripartenza del commercio e del turismo, riscoprendo il valore sociale delle nostre attività.

Ecco dunque che sul “piatto” di questo anno appena iniziato ci sono 2,8 mld, per almeno 159 progetti destinati ad obiettivi importanti: ridurre il disagio abitativo, rigenerare le aree urbane degradate, valorizzare i piccoli borghi, aumentare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, migliorare l’accessibilità, la funzionalità e la sicurezza delle periferie degradate.  Obiettivi che sottostanno anche ai valori e ai progetti di Confcommercio Treviso ripartita, in anticipo sui tempi, due anni fa dalla scoperta dei quartieri e dall’attenzione alle attività e alle iniziative dei piccoli comuni.

Solo da città rigenerate in ottica di sostenibilità, demograficamente e socialmente recuperate, solo da borghi e paesi resi più attrattivi, possono ripartire il piccolo commercio, può rinascere il turismo, possono emergere servizi innovativi. In una parola, solo cosi le nostre imprese possono tornare ad essere protagoniste di quel “Cambiamento”, atteso come un Rinascimento, che ci chiede visione, coraggio e fiducia mai mancati a tutti noi oggi orgogliosamente sul pezzo a difesa della nostra storia imprenditoriale e associativa e all’attacco delle nuove opportunità di mercato.  

 

Il Presidente
Federico Capraro

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