Intervista al Direttore Vincenzo Monaco.
"Abbiamo avviato un processo di digitalizzazione del piccolo commercio, stiamo organizzando corsi con il “coaching individuale”
“L’Amazon trevigiano” ha già raccolto 100 negozianti, ora divenuti smart e non richiede aree di logistica dedicate. In programma anche il delivery
Passare da piccolo commerciante tradizionale a imprenditore digitale non è una bazzecola. Ma TrevisoNow, la piattaforma di E-Commerce locale targata Confcommercio Treviso, presentata nel primo lockdown e varata nel corso dell’estate, a 6 mesi data dall’inizio delle adesioni, ha già creato una rete virtuale di circa 100 negozianti aderenti, di vari generi merceologici, alcuni dei quali ancora in formazione. E conferma alcune previsioni.
“La prima: l’affaccio dei “piccoli” nel grande mondo delle vendite on line sconta” - spiega il Direttore Vincenzo Monaco - “il ritardo culturale di parte del commercio tradizionale del territorio. La pandemia ha accelerato questo processo ma fa i conti con la scarsa predisposizione delle microimprese al digitale che stiamo alfabetizzando con corsi mirati e altamente customizzati per accompagnarle verso questa rivoluzione che - pur essendo minima - non è scontata, perché richiede tempo, conoscenza di alcune tecniche e dimestichezza informatica, elementi che non tutti i commercianti, soprattutto in questo periodo, hanno. La seconda, per i piccoli commercianti, l’e-commerce rappresenta una fetta nettamente marginale del proprio fatturato (tra il 5% e il 10%) e resta un canale integrativo rispetto al negozio fisico, e questo era infatti l’intento iniziale. La piattaforma viene infatti utilizzata soprattutto per “occasioni” e regalistica, periodi particolari dell’anno come il Natale, S. Valentino o Carnevale, non tanto per le urgenze della spesa alimentare quotidiana o settimanale che hanno trovato risposta immediate nei negozi sottocasa o nella Grande Distribuzione, ma garantisce visibilità anche fuori provincia o Regione. La campagna di Natale, sostenuta anche dalla Camera di Commercio, “a Natale scegli locale e compra sottocasa” ha funzionato. A Carnevale, le frittelle trevigiane sono state inaspettatamente vendute in Germania. Lo scontrino medio si aggira sui 30-35 euro."
Una lettura più approfondita del primo monitoraggio periodico ci conferma che: su 100 negozianti indipendenti (non appartenenti a catene o franchising) circa 80 appartengono a paesi e centri urbani periferici, solo 20 sono del capoluogo, a testimonianza del fatto che nei territori più delocalizzati è molto utile poter contare su un sistema di consegne comodo e non oneroso. Il raggio medio delle consegne è di 15 km, perfettamente in linea con le attese, consente l’allargamento della clientela “sottocasa”. Gettonata l’idea del punto di ritiro, una delle caratteristiche fondanti della piattaforma.
Attualmente- nonostante le restrizioni e le chiusure dei pubblici esercizi- TrevisoNow offre la possibilità di scegliere il ritiro in 80 punti di ritiro, suddivisi in 48 Comuni diversi. Di questi il 37% sono bar, il restante sono negozi di varie merceologie. Tra i consumatori, il 55% sceglie il punto di ritiro, il 25% la consegna a domicilio e il 17% chiede la consegna fuori provincia. Quanto ai metodi di pagamento, che sono il punto di forza della piattaforma, il 50% sceglie Pay Pal, il 31% la carta di credito, il 10% bonifico e solo l’8% il pagamento in contrassegno. Sono allo studio nuove declinazioni della piattaforma, per il delivery e per la formazione digitale, due dimensioni che la pandemia ci ha lasciato e che resteranno.
In conclusione- conferma Monaco- il “nostro e-commerce” è un’ottima opportunità che propone un approccio soft al digitale, altamente inclusiva perché è riservata e gratuita per i nostri soci, contribuisce concretamente all’evoluzione digitale del territorio che, pur confrontandosi con i colossi del digitale , mantiene forte l’identità autonoma del negozio. Col vantaggio indiscutibile di contribuire all’economia locale, perché rimette in circolo le risorse spese dai consumatori.”
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