Lo stato della sicurezza informatica delle aziende in Italia
Il Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica (https://clusit.it), è un’associazione senza fini di lucro nata a Milano il 4 luglio 2020.
I suoi obiettivi sono inerenti alla sicurezza informatica. In particolare:
Il Clusit elabora, ogni anno, un fondamentale report in cui sono riportati gli attacchi informatici che sono avvenuti in Italia nell’anno precedente. Poiché il report si basa su dati resi pubblici dalle forze dell’ordine, dalle istituzioni competenti e dalle singole aziende che hanno subito un attacco informatico, il numero di attacchi riportati è ben lungi dall’essere completo. Quindi, benché le cifre riportate siano preoccupanti, mostrano solo la punta dell’iceberg. La situazione italiana è molto peggiore di quella presentata nel rapporto: peggiora di anno in anno e non risparmia alcun settore della vita civile (aziende, cittadini, pubbliche amministrazioni).
Il rapporto è scaricabile gratuitamente dal sito del Clusit (https://clusit.it).
Vediamo in questa breve sintesi qual è la situazione.
Nel periodo tra gennaio 2019 e dicembre 2023 si sono verificati un totale di 10.858 attacchi informatici andati a buon fine, pari al 56% del totale degli incidenti classificati dal 2011, con una media nell’intero periodo di 232 attacchi al mese.
Nel 2023, gli attacchi a livello globale sono cresciuti dell’11,7%, mentre in Italia sono cresciuti del 64,9%, dimostrando quanto i nostri dati siano sotto un attacco intenso e mirato.
L’Italia è sovraesposta in termini di attacchi rispetto alla sua dimensione nazionale: già nel 2022 il dato italiano rappresentava il 7,6% del totale degli attacchi considerati a livello mondiale, mentre nel 2023 la quota sale all’11,2%, a fronte del PIL italiano che rappresenta appena il 2,2% del PIL mondiale.
Le organizzazioni criminali sono molto interessate all’Italia, perché è uno dei paesi più ricchi a livello mondiale e la cultura informatica è tra le più basse a livello europeo: siamo terzultimi nella classifica dei paesi UE per conoscenze informatiche e quarti per PIL; quindi, siamo estremamente vulnerabili, un bersaglio molto facile e molto ricco. In parole povere l’Italia è una bella mucca da mungere con estrema facilità!
La scarsa cultura relativa alla sicurezza informatica ci porta a fare quattro gravi errori:
In azienda ci occupiamo della sicurezza fisica con sistemi antifurto, antincendio, antiintrusione, corsi sulla sicurezza sul lavoro, corsi di primo soccorso, ecc.
Ma come proteggiamo il nostro mondo digitale?
Ci abbiamo pensato?
Oppure lasciamo la porta della nostra stalla digitale aperta così che i buoi possano scappare e i ladri entrare senza problemi?
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