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E-COMMERCE: prosegue il trend positivo

Pubblicato il: 31 Marzo 2023

E-COMMERCE: prosegue il trend positivo

Il ruolo e il contributo del commercio elettronico alla crescita delle imprese.

 

Premessa

 

La costante necessità delle imprese di acquisire competenze per lavorare ed essere competitivi nel mondo del web, e del digitale nel suo complesso, è progressivamente aumentata nell’ultimo periodo diventando un percorso ben definito e pressoché obbligato per non fuoriuscire dal mercato di riferimento. Questo cambiamento è stato accelerato soprattutto dalle conseguenze irreversibili che hanno generato nel mercato la recente Pandemia da Covid-19 e le correlate misure di contenimento adottate dal Governo, in particolare nel corso del 2020 e 2021.

Oggi, nel contesto attuale in cui ci troviamo ad operare, le imprese che vorranno continuare ad avere un futuro in crescita nel mondo del Terziario, e non solo, dovranno conoscere sempre di più e meglio il mondo digitale in generale, ed in particolare quello dell’e-commerce, per adeguarsi al rapido cambiamento strutturale in atto e cogliere le opportunità che la digitalizzazione delle organizzazioni e dei processi aziendali offrono.

Come fissato nell’editoriale del Direttore di Ascom Confcommercio Treviso, Vincenzo Monaco - nel numero di AscomMag di questo mese di marzo - proprio per proseguire nel suo costante impegno di supporto alle imprese locali, Confcommercio Treviso ha ideato e realizzato uno specifico percorso formativo dedicato agli imprenditori che intendono potenziare le proprie capacità nell’utilizzare gli strumenti digital e e-commerce: “Palestra e-commerce e digital”. Tale specifica offerta formativa - che si aggiunge al ricco catalogo dell’offerta formativa di Confcommercio Treviso - è stata costruita a partire da dati e informazioni inerenti il livello di digitalizzazione delle imprese del Terziario Trevigiano e delle esigenze del tessuto imprenditoriale locale e rafforzata dal fatto incontestabile che il valore dell’e-commerce e del digital è in costante crescita, una tendenza positiva ormai inarrestabile che ha tracciato la strada da percorrere.

Con lo scopo di condividere i dati e le informazioni disponibili alla base della costruzione di questo percorso formativo, in questa nota di approfondimento tematico sono fissati in particolare  i risultati del sondaggio “Imprese connesse e non connesse” - realizzato a fine Pandemia da Covid-19 dall’Osservatorio EbiComLab di EBiCom Treviso (Ente Bilaterale del Commercio), sul livello di digitalizzazione delle imprese del Terziario in Provincia di Treviso, (2022) - e le principali evidenze emerse dallo studio strategico  “Il ruolo e il contributo dell’e-commerce e del digital retail alla crescita dell’italia” realizzato dal Consorzio Netcomm e The European House Ambrosetti in ambito e-commerce e digital retail  (2023).

  

 

“Imprese connesse e non connesse”

 

Il Terziario Trevigiano di fronte alla sfida digitale e dell’e-commerce

 

I risultati relativi al sondaggio sul livello di digitalizzazione delle imprese del Terziario in Provincia di Treviso, realizzato a fine Pandemia da Covid-19 dal Centro Studi sul Terziario Trevigiano di EBiCom Treviso (Ente Bilaterale del Commercio) hanno consentito di comprendere nell’anno appena concluso (di riequilibrio dopo la grave crisi sanitaria) “a che punto del processo di digitalizzazione si siano trovate le realtà imprenditoriali locali” e “come avessero intenzione di affrontare le sfide future”.

L’indagine qualitativa condotta presso un campione di 425 imprese del Terziario Provinciale è stata realizzata con lo scopo principale  di  verificare il  livello di  digitalizzazione  e  le eventuali criticità o fabbisogni in relazione all’utilizzo degli strumenti digitali, anche a fronte dei cambiamenti che la recente pandemia ha generato nel mercato con l’inevitabile accelerazione del processo di digitalizzazione delle imprese. Ma è stato così per tutti i settori del terziario? Quante aziende hanno saputo (o potuto), e come, affrontare in tempi celeri le trasformazioni di un mercato in continua evoluzione e sempre più improntato ai rapporti a distanza, attraverso l’implementazione di nuovi strumenti digitali o il potenziamento di quelli già sperimentati in precedenza?

La  fotografia  del  tessuto  imprenditoriale  locale che  ci ha  restituito  l'indagine di EbiCom “ è  quella  di  un  sistema  economico terziario provinciale  ad  oggi  “mediamente  digitalizzato”,  con  un  approccio  prevalentemente  “prudenziale”  rispetto  all’adozione di nuove tecnologie, un maggior sviluppo nell’area dei servizi e più accentuate criticità in quelle del commercio e del turismo.

Nel complesso, per la maggior parte delle aziende si parla di un uso ancora piuttosto “basilare” degli strumenti digitali, i quali vengono integrati nei processi aziendali solo quando si rivelano adatti alla risoluzione di specifiche esigenze.

I più utilizzati (Fig.1) sono quelli di tipo comunicativo-relazionale, che consentono all’azienda e al personale di “rapportarsi nell’immediato” (Wi-Fi,  portatili,  tablet,  smartphone  o  smartTV,  sito  Internet,  Social  Media,  piattaforme  per  video conferenze). Meno di un terzo delle attività investe in tecnologie digitali “di struttura” (sistemi gestionali, cybersicurezza, Big Data) e in canali di “vendita online” (e-commerce, sistemi di prenotazione, marketplace).

La pandemia ha  contribuito  ad  aumentare  il  grado  di  digitalizzazione  di  molte  imprese  terziarie,  inducendole principalmente a potenziare le tecnologie già utilizzate o ad introdurne di nuove. Tuttavia, circa un terzo del campione ritiene di non essere ancora sufficientemente attrezzato, per affrontare le esigenze del mercato attuale.






Nella gestione digitale delle attività aziendali, il settore del commercio (in modo particolare per ciò che concerne le fasi di “Assistenza postvendita” e “Logistica”) e soprattutto quello del turismo (in cui ad essere gestite prevalentemente in modo digitale sono solo le aree di “Contabilità e finanza”, “Marketing” e “Gestione del personale”) presentano ampi margini di miglioramento. Dalle principali criticità emerse (mancanza di personale interno dedicato, non sufficiente formazione dei dipendenti) si intuisce come lo sviluppo futuro della digitalizzazione dipenderà molto dalla dotazione di capitale umano e, quindi, dalla formazione (Fig.2). La maggior parte delle imprese riterrebbe utile far partecipare il proprio personale dipendente a corsi formativi, in particolare su argomenti come “comunicazione, vendita online e informatica di base”.




Obiettivo futuro è quello di investire in tecnologie digitali di struttura e organizzative, fortificando le aree ad oggi più carenti e migliorando il proprio modello di business. Fondamentale potrebbe essere la presenza di un “Digital Manager” (in azienda o anche in condivisione con altre), che si potesse occupare della transizione digitale tecnologica e procedurale delle attività. Un’operazione che si rivelerebbe importante soprattutto per le piccole e medie aziende, che devono imparare a muoversi in un mercato sempre più competitivo, caratterizzato da cambiamenti continui e dove velocità d’esecuzione ed efficienza rivestono sempre più ruoli cruciali. Le imprese del terziario trevigiano - afferma Alessandro Minello, Resp. Scientifico dell’Osservatorio di EbiCom - hanno migliorato nel complesso il loro livello di digitalizzazione, anche se, tra le attività del commercio e dei servizi il processo attivato sembra derivare da una vera e propria convinzione nelle potenzialità digitali, mentre in quelle del turismo sembra scaturire piuttosto da un mero stato di necessità. Emerge pertanto l’esigenza di affrontare il tema non solo sotto l’aspetto tecnologico, ma anche culturale, per favorire una nuova cultura di impresa che integri la dimensione digitale accanto a quella fisica.”




“Il ruolo e il contributo del commercio elettronico alla crescita delle imprese”

E-commerce e digital retail


Passando dal contesto provinciale al panorama nazionale - scala che ci consente di comprendere le tendenze positive in atto oggi e di recepire molti stimoli innovativi da applicare a livello locale - troviamo fissato nel recente studio pubblicato a gennaio 2023, condotto dal Consorzio Netcomm in collaborazione con The European House Ambrosetti *, che la rete del valore dell’e-commerce e del digital retail si posiziona al primo posto tra le 99 attività economiche italiane per incidenza sul fatturato complessivo del settore privato, passando dall’1,2% a 2,1% tra 2016 e 2020. Secondo la riclassificazione dei dati di bilancio disponibili più aggiornati, in questi cinque anni il contributo del comparto al fatturato del totale delle attività economiche italiane del settore privato è salito al 40,6%. Si stima che nel 2021 la crescita di questa filiera sia del +4,4% rispetto al 2020, attestandosi a quasi 71 miliardi di euro di fatturato complessivo contro i 68 miliardi del 2020 (Fig. 3). Il moltiplicatore economico della filiera dell’e-commerce e del digital retail è pari a 2,48: questo significa che per ogni 100 euro investiti nella filiera estesa dell’e-commerce e del digital retail in Italia se ne generano ulteriori 148 nel resto dell’economia. Positivo in termini di impatto è anche il moltiplicatore in termini occupazionali: per ogni 100 unità di lavoro generate in modo diretto dalle attività dell’e-commerce e del digital retail, si attivano ulteriori 141 unità di lavoro.




In questa filiera vi è la compresenza di grandi imprese insieme a medie, piccole e micro imprese (Fig.4); anche a livello geografico le imprese sono equamente distribuite sul territorio italiano. Tra i sotto-settori, emerge il ruolo di traino esercitato dalla logistica, che ha conosciuto una fase di ripresa durante la pandemia, la cui crescita (CAGR) si attesta al +13,7% medio annuo in termini di fatturato.




È importante ricordare come la rete del valore dell’e-commerce e dei digital retail si articoli in due macro-aggregati (Fig. 5) : le vendite online e i servizi a supporto delle attività di e-commerce. 1. Le vendite online che, oltre ai marketplace e retailer totalmente o parzialmente attivi sul canale online, comprende anche piattaforme pubblicitarie, servizi integrati per la presenza web e le attività di customer care. Il segmento delle vendite online in Italia nel 2020 ha registrato un fatturato di quasi 41 miliardi di euro (CAGR 2016-2020 in crescita del 13,1%); vi operano 673mila imprese distribuite in tutta Italia, con una lieve prevalenza nel Nord-Ovest (28%) e nel Centro Italia (27%). Come per il comparto complessivo, il 57% del fatturato delle vendite online si concentra nel Nord-Ovest, in particolare in Lombardia. 2. I servizi a supporto delle attività di e-commerce, tra cui logistica, packaging e sistemi di pagamento. Il segmento dei servizi a supporto dell’e-commerce e del digital retail in Italia al 2020 ha registrato un fatturato di 27 miliardi di euro (CAGR 2016-2020 con in crescita del 13,6%). È composto da circa 50mila imprese localizzate in tutto il Paese, con una lieve prevalenza nel Mezzogiorno (34%) e nel Nord-Ovest (26%). Circa la metà (43%) del fatturato si concentra nel Nord-Ovest, con la leadership della Lombardia.




Dalla survey condotta presso le imprese è emerso come la vendita online (Fig.6) abbia permesso agli operatori di avere un rapporto diretto con la clientela (per un quarto dei rispondenti attivi nel canale B2B e per il 22% attivo nel canale B2C) e di offrire un’esperienza più completa e soddisfacente (soprattutto in chiave multicanale nel segmento B2C). In questo contesto, per 1 operatore su 5 l’ingresso nel canale online ha permesso di ridurre i costi di gestione dell’ordine, mentre solo per una minima parte dei rispondenti (10% nel B2B, 6,4% nel B2C) ha implicato un ridimensionamento della rete fisica retail, a conferma della convivenza e del mutuo supporto tra segmento online e offline.




Passando agli investimenti futuri (Fig. 7) per le imprese coinvolte nella survey gli ambiti principali su cui si dovrà investire sono quelli connessi al mondo della vendita on line. ? Al primo posto l’investimento nel digital marketing, prima voce sia per il canale B2B (38,5% del panel) sia per il canale B2C (23,9% del panel). ? Seguono al secondo posto gli investimenti per il miglioramento della user experience, in particolare il sito di e-commerce (23,1% del panel B2B, 22,9% per il B2C). ? Al terzo posto l’incremento della presenza su marketplace per il B2B (15,4%), mentre per le imprese B2C l’incremento del team dedicato al canale e-commerce (22,2%).








Conclusione

E-commerce, una filiera concreta con trend positivo


Alla luce delle tendenze di evoluzione del mercato a livello nazionale e locale, è possibile oggi affermare con certezza, grazie al supporto dei dati come quelli fissati sinteticamente in questa nota, che la concezione di e-commerce come un semplice ‘trend’ non è più adeguata, bensì ora è possibile considerare la rete del valore del commercio digitale una vera e propria filiera concreta e tangibile che fa crescere la nostra economia più di tutte le altre 98 attività economiche prese in considerazione e che riguarda sul panorama italiano 723 mila imprese. Il commercio digitale e la sua filiera si configurano – e si configureranno sempre di più – come un ecosistema in cui canale tradizionale e digitale coesistono e collaborano in un orizzonte strategico di crescita, a cui le imprese che vorranno rimanere nel mercato, dovranno adeguarsi rapidamente. Proprio in questo contesto di rapido cambiamento, la “Palestra e-commerce e digital” di Confcommercio Treviso con il suo primo e specifico percorso formativo dedicato agli imprenditori locali vuole dare il giusto supporto per potenziare le capacità delle imprese nell’utilizzare gli strumenti digital e e-commerce necessari alla loro permanenza e crescita nel mercato. * Consorzio Netcomm è il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, punto di riferimento in materia di e-commerce e retail digitale nel panorama nazionale e internazionale, nato nel 2005. The European House Ambrosetti , primo think thank privato in Italia.








Per un approfondimento


“Imprese connesse e non connesse. Il Terziario di fronte alla sfida digitale”, gennaio 2022, a cura di EbiComLab, Centro Studi sul Terziario Trevigiano di EbiCom, Ente Bilaterale del Commercio Provincia di Treviso.

https://lab.ebicom.it/pubblicazioni.php/


“Il ruolo e il contributo dell’e-commerce e del digital retail alla crescita dell’Italia”, gennaio 2023, a cura di Consorzio Netcomm in collaborazione con The European House – Ambrosetti, con presentazione dei risultati dello Studio Strategico a cura di Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile Area Scenari & Intelligence The European House – Ambrosetti, Roma, mercoledì 18 gennaio 2023

https://www.consorzionetcomm.it/eventi/il-ruolo-e-il-contributo-delle-commerce-e-del-digital-retail-alla-crescita-dellitalia//






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