Osservatorio Congiunturale sulle imprese del Terziario della provincia di Treviso
IMPRESE ANNICHILITE NEL TERZIARIO PROVINCIALE: COMPARE IL FENOMENO DELLE IMPRESE “ZOMBIE”
È stato presentato oggi a Treviso, nella sede della ConfCommercio provinciale, il “Report Covid” dell’Osservatorio Congiunturale sulle imprese del terziario della provincia di Treviso, commissionato da Unascom e realizzato da Format Research. L’indagine, presentata da Pierluigi Ascani di Format, commentata da Tullio Nunzi Commissario di Unascom, alla presenza dei presidenti delle quattro Ascom Federate dei mandamenti di Treviso (Federico Capraro), Oderzo (Rino Rinaldin), Castelfranco (Pierluigi Sartorello), Vittorio Veneto (Michele Paludetti), è stata realizzata nel mese di marzo, al 13° mese di pandemia, e ha indagato il sentiment su un campione rappresentativo di 800 imprese dell’universo terziario (41.422 nell’intera provincia), di vari settori e di dimensioni variabili da un minimo di 1 ad oltre 49 addetti. Cinque gli ambiti elaborati nell’indagine: effetti della crisi sul tessuto imprenditoriale, clima di fiducia, consumi e ricavi, occupazione, liquidità e credito. Ne esce una fotografia a tinte fosche, ma tutto sommato in linea con le attese e con il sentiment che già si respirava dal 2020. Incertezza, mancanza di fiducia, logorio, crollo della voglia di fare impresa, sono le tendenze dominanti che ora si fanno sentire.
Il Presidente di Ascom – Confcommercio Treviso Federico Capraro, dice: “il modello della piccola impresa è stato colpito nel profondo”
“L’indagine ci restituisce uno scenario di cambio d’epoca. La gestione della pandemia, l’imposizione di restrizioni draconiane e tra di loro incoerenti, l’esiguità dei ristori, ha messo in evidenza come non ci sia stata la volontà di sostenere la piccola impresa, un modello colpito a fondo in questi lunghi mesi che invece avrebbe dovuto essere al centro di ogni politica governativa. Discriminazioni tra settori merceologici, provvedimenti tra di loro contradditori, burocratici e altalenanti hanno creato uno stress test che cambierà la geografia di città e paesi e che ha mutato le abitudini dei consumatori e umiliato le imprese nel loro spirito più profondo. Stiamo comunque lavorando alla ripartenza, ed abbiamo messo in cantiere corsi e progetti per accompagnare le imprese verso la nuova normalità”.
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