Istituzioni e Associazioni alleate per promuovere lo shopping sotto casa
Acquistare locale, pensare globale, agire digitale: è questa la sequenza con cui, al termine dell’anno più complesso dei nostri 70 anni di storia economica, condizionati da necessari rigori e restrizioni, dobbiamo guardare a questo Natale dai contorni incerti, senza alcun dubbio sobrio, distanziato e ridotto, ma sempre simbolo di rinascita e rinnovamento.
Nel grande perimetro che circonda le nostre attività, imperversano i cambiamenti e le incertezze, non si scorgono ancora le opportunità, ma si palesano le prime soluzioni. In parte dipendono dai provvedimenti governativi, che abbiamo sollecitato, seguito e in parte ottenuto, in parte dipendono da noi. Ecco perché Ascom–Confcommercio, in linea con la Confederazione nazionale, congiuntamente alla Camera di Commercio di Treviso – Belluno, ha avviato e sostenuto la campagna “A Natale scegli locale”. Non è un semplice slogan, non è neanche una ovvia ripetizione dell’acquisto a km zero, è un nuovo messaggio che nasce dalle famiglie e per le famiglie, proposto non a caso dal Centro Servizi Famiglia, innovativa impresa sociale che si dimostra in grado di sviluppare politiche attive per l’economia locale. Ciascuno di noi, alleandosi con tutti i consumatori, riuscirà a fare la differenza non solo per questo Natale, ma anche per l’auspicata, vicina, ripresa primaverile.
Se c’è una certezza in questo periodo, è questa: il nuovo paradigma non cambierà, è già cambiato! E la sua comprensione sarà la nostra unica arma per non far crollare i consumi. Omnicanalità e territorialità, quindi dimensione digitale e dimensione fisica, che si integrano e si mescolano per una esperienza di acquisto che passa dal reale al virtuale in una sorta di reciprocità che diventa valore aggiunto. Questo adeguamento ci viene richiesto oggi, non solo per questo Natale, ma per il futuro che è già il presente, per garantire la sopravvivenza delle nostre imprese e indicare loro la strada del mercato da seguire insieme.
Ci aspetta un’epoca in cui la competenza digitale, la visibilità on line, la nostra reputazione, diventano assi strategici, salvaguardando sempre tutta la nostra storia, la nostra esperienza, la nostra capacità di relazione. Con molta pazienza per tutto il settore turismo e con altrettanta attenzione per il settore servizi, questa è la sfida del nuovo negozio di vicinato, perché questa è la sfida dei nostri quartieri e delle nostre città, delle nostre comunità e della nostra associazione. Sta a noi riuscire a coglierla con un salto personale e culturale prima di tutto: dobbiamo concentrarci sul contributo di innovazione e di responsabilità individuale che ciascuno di noi può dare in questo momento, chiedendo ovviamente indennizzi e non falsi ristori, non in base alle fasce di rischio o ai codici Ateco, ma in base ai cali di fatturato reali. Senza però rinunciare a puntare – con sempre maggior convinzione – ad un 2021 di rinascita e di rigenerazione.
Ci viene chiesto di farci parte attiva nel tradurre, dentro ai nostri negozi e con nuovi servizi, il “non sarà più come prima”, di mantenerci tesi in uno sforzo costante di adeguamento, miglioramento e crescita, dando prova di responsabilità, resilienza e capacità di sacrificio.
L’economia terziaria darà ancora prova di grande velocità offrendo una prova innovativa e consapevole di resilienza e flessibilità: delivery, asporto, acquisti on line, sono le nuove dimensioni che stiamo integrando per guadagnarci giorno dopo giorno, ordinanza dopo ordinanza, la ripartenza del 2021.
La ripartenza dovrà essere costruita oggi, usando il futuro, intervenendo oggi per risolvere presto il problema dei costi, del lavoro, del fisco, della burocrazia, della giustizia italiana, programmando e pianificando grandi interventi economici di prospettiva per il terziario, finanche a spingerci e ad avere il coraggio di sospendere inutili finti ristori a pioggia che prosciugano le disponibilità di un Paese incapace di rilanciare: il tutto mentre gestiamo la lenta uscita da questa pandemia. È certamente molto difficile, ma non impossibile.
Usiamo quindi questo Natale per immaginare, preparare e affrontare la ripartenza, trasformando queste ondate di contagi in occasioni di ripensamento, consolidamento della nostra identità e riprogettazione.
Con questo invito, auguro a Voi, alle Vostre famiglie e collaboratori, un Natale ricco di speranza e di forza, ringraziandovi per tutto ciò che state facendo per le nostre comunità e per la nostra Confcommercio.
Il Presidente
Federico Capraro
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